… non lasciare che il cuore
diventi pesante e fermi il tuo volo,
ogni passo apre altri orizzonti.

Non c’è mare senza approdi e deserto senza sorprese. Viaggiare è vivere.

Hassan Ibn Mohammed el Mansur

< Un nuovo modo di pensare è ormai diventato una condizione necessaria per un vivere ed un agire responsabili. Evolvere significa aiutare le persone, in ogni parte del mondo, ad esprimere la propria creatività. >

Un richiamo alla Creatività e alla diversità

(paragrafi 6, 7 e 8 del “Manifesto Nello Spirito della Coscienza Planetaria” – Club di Budapest)

La creatività non è una dote genetica bensì culturale, presente in ogni essere umano. Cultura e società cambiano velocemente, mentre i geni mutano lentamente; non più dello 0,5 per cento delle basi genetiche umane possono modificarsi in meno di un secolo. Perciò la maggior parte dei dati dei nostri geni sono dell’età della pietra o prima; essi potrebbero aiutarci a sopravvivere nella giungla della natura ma non in quella della civilizzazione. L’ambiente ecologico, tecnologico e sociale del giorno d’oggi è una creazione dell’uomo e solo la creatività della nostra mente – la nostra cultura, spiritualità e consapevolezza – possono permetterci di affrontarlo.
Una creatività autentica non resta paralizzata di fronte a problemi insoliti e inaspettati ma si confronta apertamente con loro, senza pregiudizi. Coltivare tale creatività, è oggi una condizione necessaria per aprirci la strada verso una società globalmente interconnessa, nella quale individui, imprese, stati e l’intera famiglia delle persone e nazioni potrebbero vivere insieme pacificamente, cooperando e traendo mutuo beneficio (6).

La diversità è alla base di tutte le cose, in natura e nell’arte: una sinfonia non può essere monotona o suonata da un solo strumento; un quadro deve avere più forme e colori; un giardino è più bello se ha fiori e piante di diverso tipo. Un organismo pluricellulare non può sopravvivere se ridotto ad un solo tipo di cellule. Persino le semplici spugne producono cellule con funzioni specializzate. Gli organismi più complessi sono caratterizzati da cellule e organi estremamente differenziati, con una gran varietà di funzioni mutualmente complementari e finemente coordinate.
La diversità culturale e spirituale nel mondo è tanto essenziale quanto lo è nell’arte e in natura. I membri di una comunità umana devono essere diversi l’uno dall’altro non solo per età e sesso, ma anche per colore, personalità e credo. Solo allora i suoi membri possono adempiere al compito che meglio gli si addice e complementarsi l’uno con l’altro in modo che la totalità da essi formata possa crescere ed evolvere. La società globale che sta evolvendo avrebbe enormi diversità, se non fosse per l’uniformità, non voluta e non desiderata, introdotta attraverso il dominio di poche culture e società sulle altre. Così come la diversità in natura è in pericolo a causa delle coltivazioni intensive che privilegiano solo una o poche varietà di colture e dell’allevare solo alcune specie di animali, allo stesso modo la diversità del mondo d’oggi è in pericolo per il dominio di una, o di poche, varietà di culture e civilizzazioni (7).

Il mondo del ventesimo secolo sarà vivibile solo se conserverà gli elementi essenziali di diversità che hanno sempre contraddistinto culture, credi, ordini sociali, economici e politici e stili di vita. Incoraggiare la diversità non significa isolare le persone e le culture l’una dall’altra; al contrario è necessario mantenere contatti internazionali e interculturali e una forma di comunicazione che tenga conto delle differenze, delle credenze, degli stili di vita e delle ambizioni di ciascuno. Sostenere la diversità non significa neanche mantenere l’ineguaglianza sociale, perché uguaglianza non vuol dire uniformità, ma riconoscere gli stessi valori e la dignità in tutte le persone e culture. Creare un mondo diverso, ma equo e intercomunicante, richiede più della sincerità; diventano necessarie anche l’uguaglianza e la tolleranza verso le diversità altrui. Permettere alle persone di essere ciò che vogliono ” rimangano nel loro angolo di mondo”, e lasciarli fare ciò che vogliono “purché non lo facciano nel mio giardino”, sono atteggiamenti ben intenzionati ma inadeguati. Così come i diversi organismi del corpo, le diverse persone e culture necessitano di lavorare insieme per conservare l’intero sistema del quale sono parte, un sistema che rappresenta la comunità umana nella sua dimora planetaria. Nell’ultimo decennio del ventesimo secolo, diverse nazioni e culture devono sviluppare quella compassione e solidarietà che permetterebbero a ciascuno di noi di superare la posizione di tolleranza passiva a favore di una collaborazione e di un completamento, l’uno nell’altro, attivi (8).

Il diritto di esistere nella diversità e unicità: chiamateci per nome!”

Chiamatemi per nome

“Chiamatemi per nome “ è l’appello di un papà, scritto pensando a Benedetta, sua figlia, che con la sua disabilità gli ha rivelato un mondo nuovo ricco di tesori preziosi che vuole  condividere con gli altri. E’ l’appello affinché tutti possano guardare ai bambini e alle tante persone con disabilità con gli occhi e il cuore dei loro genitori perchè, proprio loro, i genitori,
che vivono l’esperienza quotidiana con i figli, al pari di tutti i genitori, li considerano prima di tutto per quello che sono:   bambini, ragazzi, giovani, come tutti gli altri che chiedono di vivere e partecipare alla vita anche quando non hanno parole per dirlo. >>> leggi tutto QUIe scopri altri approfondimenti

Musica e sordità

Evelyn Glennie – percussionista solista – Saggio sull’udito

Signmark, il rapper “silenzioso” con la passione per la musica

Sean Forbes – the deaf hip hop artist … able to rap, sing, dance and sign at the same time

VIBRATIONS video

Daniele Gambini – musicista compositore

Giulia Trovesi Cremaschi – musicoterapia umanistica

Progetto Musicolor a cura di Giuseppe Caglioti e Tatiana Tchouvileva

Il 28 maggio 2006, si è tenuto un concerto sperimentale d’organo (organista Maurizio Croci), dedicato in
particolare ai sordi e agli ipoacusici, nella Chiesa di Santa Maria
Nascente, Bodio Lomnago (Varese), nell’ambito di un
Progetto finanziato da Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS, da
Musicolor Srl e dal Politecnico di Milano, in collaborazione con l’Ente
Nazionale Sordi – Sezione Lombardia, con Arcipelago Sordità,
con l’Associazioni Culturale
Echo Musica, Varese, con Linear Srl. Genova. Nei Video seguenti (sottotitolati) la presentazione di Musicolor e le interviste ai partecipanti: Descrivimi la musica I Descrivimi la musica II

Piezomusicolor, un varco nel muro del silenzio

Video documentario – intervista realizzato da Tatiana Tchouvileva sulla serata del 23 novembre 2010 presso l’Auditorium Giorgio Gaber della Regione Lombardia.

Informazione e sensibilizzazione sui rischi uditivi legati all’ascolto della musica a cura di ATiDU

Pittura, Grafica creativa, Design e sordità

Nel “Trattato della pittura” Leonardo da Vinci consiglia agli artisti di osservare ed imparare dai sordomuti: “Non rinfacciatemi che vi propongo un insegnante che non parla, perché egli vi insegnerà meglio con i fatti, che tutti gli altri maestri attraverso le parole. Il buon pittore ha da dipingere due cose principali, cioè l’uomo ed il concetto della mente sua. Il primo è facile, il secondo difficile, perché si ha a figurare con gesti e movimenti delle membra, e questo è da essere imparato dai muti, che meglio li fanno che alcun’altra sorta d’uomini.”
Nel 1482 Leonardo da Vinci giunse a Milano per lavorare anch’esso alla corte degli Sforza ed è largamente documentato che nei primi tempi fu ospite della famiglia De Predis. Giovanni Ambrogio ed Evangelista divennero anche allievi di Leonardo e lavorarono con lui per La Vergine delle rocce commissionata dai frati della Confraternità della Concezione per l’altare della chiesa di San Francesco Grande di Milano. Ospite a casa della famiglia De Predis, Leonardo conobbe personalmente Cristoforo e ne ammirò l’abilità artistica. Certamente osservò come Cristoforo comunicava con tutti per mezzo della mimica e dei segni. Con molta probabilità Leonardo, genio curioso e sperimentatore, almeno una volta provò anche lui a sostenere una conversazione “silenziosa” con il nostro Cristoforo. Le persone intelligenti riescono sempre a stabilire un modo per capirsi e comunicare, qualunque sia la rispettiva lingua e cultura. Non vi è dubbio che dal contatto con Cristoforo, e probabilmente anche con altri sordomuti dell’epoca (forse il Pinturicchio?), Leonardo trasse le numerose deduzioni scritte nel suo “Trattato de la pittura”. Leonardo studiò la gestualità e la mimica di Cristoforo, e dei sordi in generale, per rendere straordinariamente espressivi i personaggi delle sue opere, come gli apostoli del Cenacolo (1495-1497) e la celebre, beffarda Gioconda (1503-1506), che raffigura una donna muta che, eppure, sembra voler dire tutto.

(tratto da Storia di Milano – Arte – Cristoforo De Predis )

Pinturicchio, sordicchio

Nino Di Salvatore

Il colore del silenzio

Lauro Bolondi

Premio “Cuvio” per pittori sordi

Poesia e sordità

Francesco Napoli

Renato Pigliacampo: la poesia, salvezza dal Silenzio

Fotografia e sordità

La fotografia è ed è stata una delle attività professionali, o praticata per hobby, di molte persone con sordità … QUI

Rocco Ruffini

Fotografi sordi in giro per il mondo QUI

Deaf Photographer to Compete in Abilympics

 

Ogni bambino è speciale

Taare Zaamen Par – un film del 2007, andato in onda su RAI 1 in versione ridotta il 17 luglio 2010 con il titolo “Stelle sulla terra”. Il film racconta la storia di Ishaan Nandkishore Awasthi, un bambino di otto anni con grandi difficoltà a scuola. Ripete la terza classe e ogni materia rappresenta un problema. Dopo un incontro con gli insegnanti, i genitori decidono di iscrivere il bambino in un collegio dove diventa amico di Rajan Damodran, il migliore studente della classe. Anche nel nuovo istituto il bambino non riesce però a fare progressi, fino all’arrivo di un nuovo maestro di arte, Ram Shankar Nikumbh. Il docente si rende presto conto che Ishaan è affetto da dislessia – lui stesso da bambino era dislessico – e rimane profondamente colpito dalla creatività e dal talento che Ishaan dimostra nel disegno e nella pittura. Decide così di prendersene personalmente cura ed Ishaan progressivamente supera le sue difficoltà ritrovando la gioia di vivere.

Non solo sordità

E li chiamano disabili – storie di vite difficili, coraggiose, stupende

Nick Vujicic – Life without limbs / vivere senza arti (senza gambe e senza braccia)

Evgen Bavčar – the blind photographer

Una vita Imprudente – Claudio, il principe del lago

Il figlio della luna – lo scienziato Fulvio Frisone

Il mondo di Simona – pittura, danza, incontri motivazionali

Robydamatti – i camminatori con la gamba in spalla