Il figlio della luna
Fulvio Frisone, breve biografia
Il Libro sulla sua storia
Il Film sulla sua storia
Fulvio Frisone, nato a Catania nel 1966, spastico distonico per un tragico errore nel momento del parto, nonostante la sua disabilità è considerato uno dei più brillanti fisici nucleari italiani.
La sua vita potrebbe essere paragonata a quella di Stephen Hawking, genio della fisica teorica e premio Nobel da decenni paralizzato e costretto su una sedia a rotelle. Ma se Hawking è diventato disabile dopo, Fulvio ha dovuto fare fin dalla nascita tutta la strada in salita, aiutato da due meravigliosi genitori.
La madre, Lucia, detta “mamma ciclone”, lo ha stimolato, riuscendo a farlo parlare, poi ha imposto il diritto allo studio del suo bambino vincendo una lunga battaglia contro le scuole di Siracusa. Il padre Carmelo ha poi inventato un casco con un’asta che consente a Fulvio di sfruttare – per scrivere e disegnare attraverso il pc – gli unici movimenti coordinati del suo corpo: quelli della testa.
Anche grazie a quel casco Frisone si è laureato nel 1989 in fisica nucleare con una tesi su “Le reazioni di fusione D-D in palladio deuterato”. Ormai da molti anni, svolge attività di ricerca nel dipartimento di Fisica e astronomia dell’Università di Catania continuando ad occuparsi di fusione fredda, la fonte di energia pulita che potrebbe rivoluzionare, in meglio, il nostro modo di vivere. I suoi studi sull’argomento gli hanno procurato una vasta fama a livello internazionale. E’ stato invitato a parlare di fusione fredda in Russia, Cina, Usa e negli Emirati Arabi Uniti.
Ha ricevuto numerosi premi in tutto il mondo, tra cui il Toyp per la ricerca scientifica.
Recentemente, Frisone ha dedicato i suoi studi ai fattori inquinanti che possono determinare dei buchi neri nell’atmosfera e alla possibilità di produrre energia nucleare pulita escludendo le scorie radioattive. Nel 2001 i giornali hanno dato un ampio risalto alla notizia che Frisone aveva rifiutato un posto di ricercatore nell’Università americana dell’Illinois, preferendo rimanere in Sicilia. Nel 2005 la Regione siciliana ha istituito, intitolandola a Fulvio Frisone, una Fondazione con il fine di favorire il più ampio diritto alla formazione scientifica e culturale, nonché l’attività di ricerca nel settore della fisica nucleare.
Una storia esemplare, quella di Fulvio Frisone, su cui sono stati scritti diversi libri e da cui è stato tratto un film: “Il figlio della luna”, girato nel 2006 dalla Rai. >
Tratto dal sito della "Fondazione Fulvio Frisone"
Fulvio Frisone su Wikipedia, clicca QUI
IL LIBRO
Il figlio della luna. La storia vera del fisico nucleare Fulvio Frisone
di Mauro Caporiccio, ed. Il Saggiatore 2007
"Mi hanno detto che mio figlio non potrà camminare, che non potrà usare le braccia e le mani e manco parlare, scrivere. Che maledizione è questa? Io non ti chiedo il miracolo, la guarigione. Fulvio si chiama, non Lazzaro. E non mi frega se non scalerà mai una montagna, se non scenderà mai in fondo al mare. A mio figlio ci basterà poco. Ma sarà mai un uomo? A te lo chiedo: sarà mai un uomo? O anche tu mi dici che devo aspettare, che è meglio rassegnarsi?"
Lucia: siciliana, piccola, sola, disperata. Urla in faccia al crocifisso la sua rabbia. Sviene in quella chiesa, ma alla fine trova la forza. Suo figlio Fulvio, u’ masculu, non lo crescerà come una pianta. "La quinta elementare tengo." Ma Lucia insegnerà a Fulvio a leggere, a parlare, a vivere, trascinando nella sua lotta il marito Carmelo, le altre due figlie, e una miriade di persone incontrate in oltre quarant’anni di battaglie civili per la dignità di suo figlio.
Oggi Fulvio Frisone è un fisico nucleare di fama mondiale, impegnato a scoprire le nuove frontiere dell’energia pulita. Da ragazzo ha frequentato le scuole dei "ragazzi in piedi"; con un pennello montato sulla testa ha dipinto quadri coi colori della sua terra; con un casco di cuoio, agitando una bacchetta di metallo su una tastiera, ba usato i primi rudimentali computer. Al suo fianco tutta la famiglia Frisone, Lucia in testa. Sempre lei, nemica dei pregiudizi sociali e culturali, delle cattive leggi che escludono dalla vita quotidiana gli "scimuniti" e gli "storpiati".
IL FILM, Il figlio della luna, andato in onda il 5 giugno 2008, si può vedere integralmente sul sito della RAITV. Clicca QUI per vederlo.
Il film di Gianfranco Albano – scritto da Paola Pascolini e Mauro Caporiccio, con la collaborazione della stessa Lucia Frisone – racconta questa storia con grande rispetto e umiltà, partendo da un recente viaggio della famiglia a Melbourne, per un convegno scientifico sulla Fisica Nucleare, e ripercorrendo, in flash back, le tappe di questo straordinario percorso umano. Uno sguardo, dalla finestra dell’albergo, alla luna "australiana", la stessa luna tanto amata e guardata la notte della nascita di Fulvio. Il dramma del parto e la rivelazione della malattia, le umiliazioni ricevute dalla gente comune e dalle istituzioni, gli scoramenti superati, le invenzioni e gli insegnamenti – grazie ad un intuitivo metodo della madre, Fulvio a quattro anni leggeva e, nonostante le diagnosi dei medici, imparò, se non proprio a parlare correttamente, ad articolare dei suoni quasi comprensibili.
Le lotte per entrare nelle scuole pubbliche, le prime amicizie e i primi attestati di accettazione e rispetto da parte della società, fino all’attenzione della stampa e al riconoscimento di importanti diritti civili. Un film per ricordare e testimoniare che, a volte, la speranza e il coraggio riescono ad abbattere insuperabili barriere, architettoniche e non. Oltre a un cast attoriale di tutto rispetto, il film si avvale delle musiche della band internazionale "Agricantus", siciliani, tra i maggiori rappresentanti della cosiddetta "world music".