BUONE PRATICHE DI COMUNICAZIONE e sordità
persone con sordità e differenti modalità di comunicazione
< la comunicazione è sempre possibile se …>
< “Comunicazione” comprende lingue, visualizzazioni di testi, Braille, comunicazione tattile,
stampa a grandi caratteri, le fonti multimediali accessibili così come scritti, audio, linguaggio
semplice, il lettore umano, le modalità, i mezzi ed i formati comunicativi alternativi e accrescitivi,
comprese le tecnologie accessibili della comunicazione e dell’informazione;
“Il linguaggio” comprende le lingue parlate ed il linguaggio dei segni, come pure altre forme
di espressione non verbale…
“Accomodamento ragionevole” indica le modifiche e gli adattamenti necessari ed appropriati
che non impongano un carico sproporzionato o eccessivo, ove ve ne sia necessità in casi particolari,
per assicurare alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di eguaglianza con gli
altri, di tutti i diritti umani e libertà fondamentali; … > art. 2 Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità.
Nel vasto Arcipelago Sordità le persone si esprimono e comunicano con le modalità a loro più congeniali. Tutto ciò che favorisce la comunicazione e la partecipazione in un "accomodamento ragionevole", è Benevenuto!
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<A volte é un dialogo nel silenzio: sono le mani che segnano e il corpo intero che parla. Se non conosci questa lingua, la Lingua dei Segni, non potrai mai comprendere l’altro fino in fondo.>
< Nelle mani di chi li usa con maestria, (i segni) costituiscono un linguaggio bellissimo e altamente espressivo, di cui nè la natura nè l’arte hanno saputo fornire un surrogato soddisfacente per la comunicazione o come mezzo per raggiungere facilmente e rapidamente la mente dei sordi. Chi non comprende tale linguaggio non può rendersi conto delle possibilità che esso offre ai sordi, del suo immenso contributo al benessere sociale e morale di chi è privo dell’udito, del suo meraviglioso potere di trasmettere il pensiero a intelletti che altrimenti resterebbero per sempre nel buio. Chi non lo conosce non può rendersi conto del fascino che esso ha per i sordi. Finchè sulla faccia della terra vi saranno due persone sorde che si incontrano, i segni continueranno ad essere usati. >
J. Schuyler Long (Direttore della Iowa School for the Deaf), The Sign Language, 1910
Le persone con sordità non possono fare affidamento sull’udito come mezzo esclusivo per ricevere ed elaborare informazioni sonore. Possono essere "Sordi" oppure "sordi" ed è importante conoscere la differenza. Il termine Sordo (con la esse maiuscola) si riferisce alle persone che condividono la Lingua dei Segni e la cultura dei Sordi. I membri di questo gruppo hanno ereditato la Lingua dei Segni, la usano come principale mezzo di comunicazione riconosciuto come la propria lingua madre, conservano e diffondono il patrimonio delle loro esperienze ed hanno credenze specifiche su se stessi e sulla loro connessione con la società più grande.
Se non si conosce la Lingua dei Segni, la comunicazione deve essere mediata da un interprete di Lingua dei Segni.
Le persone con sordità, < sordi / ipoacusici >, sono quelle persone educate fin da piccole alla lingua parlata come mezzo esclusivo di comunicazione ma:
<Anche se il dialogo è sonoro, la voce può essere roca e
la lingua parlata poco intelligibile. Per evitare che il dialogo si interrompa, occorre introdurre altre modalità di comunicazione per non rischiare fraintendimenti e incomprensioni: Gesti, Segni, Disegni, Fotografie, Video … e quant’altro suggerisce la propria creatività.>
<Altre volte é un dialogo fra parlanti la stessa lingua ma con competenza comunicativa e linguistica diversa. Per un dialogo efficace, bisogna modificare il proprio registro linguistico. >
<Altre volte …. ci si può persino stupire dell’abilità linguistica e comunicativa
del nostro interlocutore "sordo" fino a dimenticare completamente la sua sordità. In questi casi la persona con sordità ha raggiunto anche la competenza metalinguistica (è in grado cioè di decrivere i meccanismi di funzionamento della lingua) e metacomunicativa (comunicare sulla comunicazine stessa) ed è in grado dirigere la conversazione. Talvolta si tratta di persone con sordità e bilingue, italiano parlato e Lingua dei Segni. Talvolta si tratta di persone con sordità plurilingue. Non solo si esprimono in lingua italiana ma anche in lingue straniere.>
Suggerimenti per la comunicazione al popolo dei normo-udenti
dal sito < Michigan Deaf and Hard of Hearing People >
I seguenti suggerimenti permettono alle persone con sordità di utilizzare in modo efficace ciò che hanno udito ed anche gli indizi visivi, e ricevere il massimo dell’ informazione. Le persone con sordità fanno spesso affidamento agli indizi visivi. Alcuni possono avere difficoltà a capire da dove il suono provenga. Altri odono i suoni ma possono non essere in grado di riconoscere le parole che vengono dette. Tutti questi suggerimenti sono semplici da mettere in pratica ma all’inizio c’è bisogno di uno sforzo consapevole.
Scegliete un ambiente tranquillo. Evitate di comunicare dove c’è un sacco di rumore o attività visiva. Se c’è una TV o una radio in camera, si consiglia di spegnerle.
Quando parlate evitate di stare in piedi con una sorgente luminosa alle vostre spalle. La luce dietro di voi (da una finestra o da una lampada) renderà più difficile vedere la vostra faccia. Assicuratevi che la luce splenda sul vostro viso, non dietro le vostre spalle.
Lasciate che la persona con sordità scelga da sè il posto dove sedersi. La maggior parte delle persone sa quanto l’ambiente può aiutare o interferire con la comunicazione.
Assicuratevi di avere l’attenzione della persona con sordità prima di iniziare a parlare. Agitare una mano, o un tocco leggero sulla spalla o sul braccio, sono modi accettabili per attirare l’attenzione.
Mantenete una distanza "normale" dalla persona. (vedi link approfondimento a "Prossemica")
Non coprite la bocca quando parlate, con una mano o lunghi baffi o la barba!
Non tenete nulla in bocca quando parlate.
Guardate direttamente la persona che sta parlando e mantenete il contatto oculare. Fate la stessa cosa quando è presente un interprete.
Chiedete alla persona ciò che potrà rendere la comunicazione più facile.
Indicate l’argomento della discussione all’inizio. Quando cambiate argomento, assicuratevi che l’ascoltatore ne sia consapevole.
Parlate in modo chiaro e ad un ritmo normale. Se avete la tendenza a parlare veloce, rallentate. All’inizio non esagerate troppo a rallentare il discorso. Se la persona ha difficoltà a capire, allora rallentate di più, proponete le frasi in parti più piccole, e verificate ancora la comprensione.
Usate domande "aperte" per verificare la comprensione.
Ripetete la frase, e se la persona non è in grado di udire le parole pronunciate, riformulate l’espressione.
Se necessario, usate frasi brevi e semplici.
Non gridate. Una voce troppo forte può aumentare la distorsione o dare l’impressione che siete arrabbiati, senza migliorare la comprensione.
Utilizzate gesti, l’espressione del viso ed il linguaggio del corpo per favorire la comunicazione.
Siate pazienti e prendetevi il tempo per comunicare. Dire "non importa" o "non è importante", fa sì che le persone con sordità si sentano loro non importanti.
Siate consapevoli della fatica. Le persone con sordità, o i sordociechi, devono faticare di più per comunicare, e questo può essere estremamente faticoso.
Ed inoltre:
Ricordate che la perdita dell’udito non equivale alla perdita di intelligenza.
Se la comunicazione è difficile, provate a scrivere un paio di parole o una frase di chiarimento.
Ricordate che il fatto che una persona può udire la voce, non significa che può capire le vostre parole. La perdita dell’udito può causare distorsioni nel modo in cui vengono percepiti i suoni.
Parlate in modo naturale e con l’espressione normale.
Luoghi tranquilli aiuteranno la comunicazione. Siate consapevoli del rumore delle macchine per ufficio, dei ventilatori, del brusio del ristorante e delle conversazioni degli altri.
Guardate direttamente la persona. Evitate di scrivere, compilare moduli o leggere durante la conversazione.
Nei gruppi, assicuratevi che solo una persona alla volta stia parlando. Chi parla dovrebbe essere sicuro/a di avere l’attenzione della persona con la perdita di udito.
Non date per scontato che una persona con problemi di udito sia in grado di comprendere una conversazione casuale che si sta svolgendo nella sala.
traduzione di Enrica Rèpaci
Vedi anche in "Enciclopedia dell’italiano" 2010:
Lingua colloquiale , QUI
Lingua parlata, QUI
Registro linguistico, QUI
Prossemica: la disciplina semiologica che studia i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione, sia verbale che non verbale.
Theodore Brun, Il linguaggio dei gesti – tutti i modi per farsi capire in tutto il mondo senza aprire bocca, Longanesi&C, 1975